logo
sfondo-20
2007a

Introduzione

di Diego Collovini
(Assessore alla Cultura del Comune di Portogruaro)

Scriveva Montale che "la poesia è nata dalla necessità di aggiungere un suono vocale al ritmo martellante delle musiche primitive". Una definizione così ampia nella sua accezione non fa che ribadire la ricerca, da parte del poeta, dell'unità tra ritmo e parola, tra suono e significato.
Vuol dire anche che con la poesia si vuole trasmettere un personale messaggio fatto di emozioni e stati d'animo, che però non sempre possono essere espressi nella loro immediatezza dell'accadere o della sensibilità percettiva. Come ogni sensazione, per essere descritta o ancora raccontata, ha bisogno di essere dapprima intesa individualmente (in quanto emozione) per mantenerne la genuinità dell'accadimento immediato. Poi c'è il tempo della mediazione (quello che potremmo chiamare momento della riflessione), dell'esercizio linguistico, della scelta e del dialogo tra il suono ed il ritmo delle parole. 
E questo per rendere il testo maggiormente evocativo rispetto ad altre forme espressive come lo può essere la prosa o ancora dei semplici testi lunghi.
Dunque ritmo e parola, suono e significato.  Per questo possiamo pensare che la poesia sia la fusione di significante e significato, di forma e contenuto. E, seguendo questi parametri si potrebbe affermare che una poesia è riuscita quando c'è unità tra parola e suono. Ma perché sia compresa deve essere anche trasmissibile nei suoi valori e nei suoi più intensi e nascosti contenuti.
Con ciò si fa largo un'altra concezione della poesia, ed è quella che scava e guarda dentro le persone, dentro l'animo umano. Una percezione del mondo che non sempre si mostra disposta alla mediazione linguistica. E questo avviene quando si vuol lasciare a poche parole il compito di esprimere, con una certa intensità quello che vediamo, sentiamo, percepiamo, udiamo, odoriamo ecc. Questa poesia è quella che vive della forte convinzione che il proprio essere sia trasmesso agli altri per (ri)creare un'atmosfera o un animo da condividere. 
Questo, penso, è lo spirito che lega tutte le opere che sono state scelte e qui pubblicate, proponendo un'idea di poesia che esce da una ferrea definizione di ricerca linguistica (che mi rimanda al Pascoli o al maturo Saba) o ancor da un'espressività immediata sostenuta dalla necessità che sia il contenuto a raccogliere l'animo attento del lettore. 
La presente antologia diventa quindi uno spaccato contemporaneo di una concezione e di un'idea di poesia dove, per alternativi versi, si avvicendano i suoni e i colori della vita che le diverse personalità poetiche interpretano attraverso l'espressività linguistica, la modulazione sonora delle parole, la loro cadenza, il ritmo, il senso; e questi sono anche i soggetti che animano questa raccolta e nella quale le personalità, le individualità, le sensazioni sono esaltate e descritte intercalando o privilegiando una volta l'una e una volta l'altra.