Prefazione
di Vincenzo Zollo
È giunta anche per noi l'ora dei bilanci.
Nel decennale dall'inizio del progetto 'PROVE ' Scritti inediti' è obbligatorio un momento di riflessione, per tirare le fila e dare un senso a quanto svolto fin qui. Ripercorriamo dunque insieme le tappe fondamentali.
Il concorso prende vita come antologia letteraria nel 1999, in ambito universitario ad Urbino, dal desiderio di un gruppo di giovani amanti dello scrivere di poter creare una pubblicazione aperta a tutti e disposta a raccogliere i testi di chiunque avesse necessità di comunicare al mondo esterno il proprio Io, poetico o letterario, fino a quel momento magari recluso nelle pagine di un quaderno custodito gelosamente.
Già dall'anno successivo il progetto si svincola dal solo ambito marchigiano per abbracciare il grande pubblico nazionale, proponendosi, attraverso gli atenei universitari, ai ragazzi di tutta Italia.
Ma è dall'edizione del 2001 che avviene il grande salto: il progetto si apre a tutti gli autori, non solo a giovani studenti, giungendo a profilare il reale panorama di poeti e scrittori presenti in Italia, rappresentando così a pieno il fitto e fecondo sottobosco di letterati che ci circonda. L'aiuto nella svolta giunge da Vittorio Sgarbi, che appoggia il progetto e ne scrive la prefazione, incentivandone così distribuzione e diffusione.
A seguire poi negli anni successivi: nasce un comitato di redazione con una segreteria, vengono promossi comunicati stampa, il volume viene distribuito in un circuito di librerie, viene attivato il patrocinio del Comune di Portogruaro e del bimestrale di arte e letteratura 'Poeti nella società' e la partnership con l'azienda Giotto Display, viene istituito un sito internet' e così sino a giungere al progetto nella sua veste definitiva in cui lo si può apprezzare oggi.
Peculiarità di PROVE è sempre stata quella di affidare ogni anno l'immagine di copertina ad uno stimato artista contemporaneo, così come l'introduzione alla lettura ad una affermata penna nazionale. Per questo anno, nel celebrare i dieci anni di attività, torniamo là da dove siamo partiti, sui colli del Montefeltro, con la tela di Mattia Bianchi, conosciuto all'Accademia di Belle Arti di Urbino negli anni novanta, e la nota di Feliciano Paoli, poeta nonché direttore della Biblioteca e Museo Civico di Urbania, al quale va un sentito ringraziamento per la stima professionale dimostrata in tutti questi anni.